|Se esistono le parole per dirlo, è possibile|

Articoli con tag ‘friends’

2.0.0.8.

G   

G @ 2008

Ed eccomi qua, con l’ultima immagine che mi ritrae in questa stanza prima del nuovo anno.
Ed eccomi qua, ancora una volta con una valigia sul letto. Checklist mentale di vestiti ed oggetti da portarmi dietro, mentre la playlist alterna Nick Drake, Jeff Buckley, Leonard Cohen, Radiohead, Coldplay. Quante volte ho fatto questi gesti quest’anno? Quanta musica ho ascoltato quest’anno? Quanta musica ho ascoltato in viaggio? Lisbona, Treviso, Canazei, Madrid, Padova, Val di Sole, Zurigo, Viareggio, Nizza, Barcellona, più-di-400km lungo il Cammino di Santiago, 100 Laghi, Ortisei ed ancora una volta Barcellona. Barcellona, una città che è già stata per me crocevia di cambiamenti e che, forse ironicamente, mi vede chiudere questo 2008 proprio tra le sue vie, i suoi barrios.

Che questo 2008 è stato un anno incredibilmente assurdo o assurdamente incredibile, ormai è risaputo. 
Ricordo che un anno fa, dopo la mezzanotte, ripetevo tra me: “Sarà l’anno della svolta, l’anno della svolta…”. Diciamo che è stato l’anno delle svolte quotidiane e delle sorprese più inaspettate. I chi l’avrebbe mai detto che hanno segnato la mia vita fino ad un annetto fa, sono carta ingiallita, ma quelli che ho vissuto quest’anno… wow sono colori intensissimi. 

Inutile cercare un perché, non c’è mai stato niente di spiegabile
tutto doveva succedere, niente sembrava possibile 
un imprevisto prevedibile, e la mente si fa labile, 
ma saprò rispondere, se mi vorrai chiedere 
qual è la versione integrale dei tuoi pensieri, 
quale la traccia nascosta dei tuoi desideri.

(Quello che, 99 Posse)

Grazie Pizza. Grazie per avermelo ricordato.

Come vedrete ora i toni del post cambiano. Perchè proprio ora, da 2008 (c.v.d.), si è verificato l’imprevedibile.
Le parole che seguiranno sono per un carissimo amico – membro della mia Famiglia Adottiva – che tanto mi è stato vicino quando ho avuto bisogno, anzi è stato il primo che telepaticamente è venuto in mio soccorso 🙂

Dicono che in Africa c’è sempre qualcosa di nuovo.  Dicono che l’Africa è un pensiero, un’emozione, quasi una preghiera: lo sono i suoi silenzi infiniti, i suoi tramonti, quel suo cielo che sembra molto più vicino del nostro, perché si vede di più, perché le sue stelle e la sua luna sono più limpide, nitide, pulite… brillano di più. Dicono che l’Africa tocchi l’animo già durante il volo: vista dall’alto sembra un antico letto d’umanità. Dicono che a 4000 metri di altezza, seduto sulle nubi, ti sembra di essere un seme portato dal vento a germogliare in quella terra… dove tutto è nato, dove è nata la civiltà, il fuoco (anche la psicologia), dove tutto ha avuto inizio. L’Africa che vista dall’alto, nella sua cornice arancione e desertica, dicono abbia delle macchie di un verde così intenso che ti afferra per il cuore e ti trascina fino al suo interno, risucchiandoti.

Tu ci andrai in Africa… ma non ora, credimi, non ora, perchè hai ancora qualcosa che ti lega qua. E quando sarai là io verrò a trovarti… ma non ora, perchè c’è qualcosa che mi lega qua e che voglio scoprire.

Dicono che all’essere umano servono molte cose per sentirsi vivo: una famiglia, l’amore, il sesso. Tuttavia serve una cosa sola per essere vivi: un cuore che batte. Quando il nostro cuore viene minacciato, reagiamo in due modi: combattiamo o fuggiamo… è l’istinto, e con l’istinto non ci sono freni-a-mano che tengono. Combatti. L’Africa non deve essere una fuga. L’Africa è una SCELTA.
Ti abbraccio forte
G

Buon viaggio ErMo

Buon viaggio al mio amico pellegrino ErMo, che in questo momento è in sella al suo cavallo d’acciaio oltrepassando i valichi della Svizzera, sua nuova patria per un po’. Ti auguro in bocca al lupo per questa tua nuova avventura a Zurigo. Grazie per le parole, le serate e tutti i caffèbrancamentaghiccioeseltz che mi hai offerto in questo periodo 😉  . Da oggi sono un po’ più solo, ma sai che verrò presto a trovarti! Cià. G