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La fine è sempre l’inizio

È vero, la ricerca della felicità è una lunga strada, ma (e lasciatemelo dire) credo di aver fatto qualche piccolo passo nella direzione giusta…anzi direi che ne ho fatti migliaia per arrivare fino a Santiago di Compostela 🙂
Da Leon a Santiago, attraverso la Castiglia, la Galizia e poi da San Jean a Roncisvalle in Navarra attraverso i Pirenei camminando per sentieri sterrati, boschi, mulattiere, vigneti, altipiani e montagne, sopportando vesciche e tendiniti e soprattutto, confrontandomi giorno dopo giorno, metro dopo metro, passo dopo passo con me stesso, i miei limiti, il mio passato, presente, futuro.

Sarà difficile nei prossimi post raccontare con fedeltà questo viaggio, un viaggio in cui la densità di pensieri ed emozioni per metro quadro è esorbitante e dove ti accorgi presto che non sono le risposte quelle che cerchi, ma fai un passo indietro e capisci che sono le domande che ti poni che sono sbagliate.

Comunque vada vado via, in questa notte taglio col coltello il buio tutto intorno, tanto so che quando torna il giorno sarà solo il ricordo di qualcosa che avrei avuto e che ho perso. 
Dovunque sono sono via e chiedo alle mie mani di fermare il battito del mio cuore perché il mio cervello non sopporta più il rumore che mi porta indietro al tempo in cui le ore mi passavano leggere e mi riperdo…

Non so quante volte nel mio iPod si è ripetuta questa canzone dei Tiromancino. Identificava perfettamente la mia voglia di fuggire da fantasmi che mi trovavo quotidianamente davanti agli occhi, la mia disillusione…il rimpianto di un tempo in cui mi sentivo felice o quanto meno, lo credevo. Mi sentivo derubato e ferito. Rileggendo i vecchi post, credo sia palese, e per chi mi è stato vicino in questi mesi era decisameeeente chiaro. Ora tutto questo non mi appartiene più. Finalmente lo sento.
Nel punto più alto del Cammino c’è una croce (Cruz de Hierro) dove vengono lasciati dei sassi che rappresentano ciò da cui ci si vuole liberare. Beh diciamo che io ho abbandonato un container di cose e mi sono sentito subito mooolto meglio!

…non era oro quello che brillava, non era eterno quello che restava, non era amore neanche quello che mi amava, eppure mi sembrava la sola cosa sicura che avevo, ma mi sveglio lentamente non può piovere per sempre, nessuno ti dice mai niente, infatti a me nessuno mi ha detto mai niente
(Muovo le ali di nuovo)

Da Casalpusterlengo a Santiago e ritorno tenendo sempre i piedi per terra (e non solo metaforicamente), perché la mia storia recente mi ha riportato con i piedi per terra, ma è solo da terra e dal basso che si può spiccare il volo ed ora mi sento pronto, pronto a ridare fiducia alle persone, perché tanta ne ho ricevuta dalle persone che ho incontrato in questo cammino.

Questo viaggio, il cui percorso è costellato da frecce gialle, conchiglie o pietre gialle e sembra un po’ la strada che conduce al Mago di Oz, è servito ad indicarmi una direzione. Affrontare questo viaggio mi è servito per trovare la forza di compiere il passo nella direzione giusta: tornare a casa ed iniziare il Mio vero e nuovo cammino.
Verso dove? Lo sapete, ve l’ho già ripetuto…non è importante la meta, ma è quello che ci sta in mezzo che conta…il viaggio e come lo si affronta. Ora sono un camminatore cacchio, sento che posso andare ovunque!

Ho voluto iniziare a raccontarvi questa esperienza a partire dal mio arrivo, d’ora in avanti un bel flashback e…Buen Camino a tutti!
G

PS: Per le foto dovete pazientare un po’, le sto sistemando e sto preparando una gallery apposita…le ho fatte anche per ErMO 😉