|Se esistono le parole per dirlo, è possibile|

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Pensieri, parole, opere… ed ossessioni

45744609be5c7460750044e8367450edNulla succede per caso.
Su tempo e casualità, ci hanno perso tempo (appunto) filosofi, storici, psicologi, poeti, cantautori, registi cinematografici, giovani e vecchi seduti ai tavolini di un bar davanti ad una bottiglia di rosso, fumando una sigaretta (quando si poteva), o mentre si aspettava il proprio turno a biliardo. Ogni evento acquista un senso dal momento in cui sentiamo il bisogno di attribuirgliene uno, di attribuirgli una storia.

In questo periodo di latitanza dal blog sono stato al mare (chiaramente solo qualche giorno, purtroppo), un mare che non ha diviso, ma che ha unito più che mai. Abbiamo condiviso la nascita di una bambina (sì, sì, Maria Sole, parliamo proprio di te) e l’annuncio di un bimbo che presto nascerà. Abbiamo cominciato a correre con calma adattando il proprio passo a quello dell’altro, senza cronometro in mano, ma con il solo desiderio di arrivare fino in fondo insieme. C’è chi sta cambiando casa, chi ne ha già cambiate molte e che molto presto ne avrà una tutta sua. C’è chi lascerà la casa dove ha sempre vissuto per promettere “finchè morte non ci separi” e vivere sotto un nuovo tetto con la propria persona. C’è chi tra andarsene per un lavoro sicuro e restare, ha deciso di restare e c’è chi invece ha deciso di andarsene per un po’ dalla sua famiglia, casa, amici, passato, ed andare a vivere lontano… ma non troppo.

Ciascun protagonista di questo teatro di esperienze sono sicuro che è stato a pensare e fissare, almeno per qualche secondo, il soffitto della propria camera da letto di notte, un paesaggio scorrere veloce fuori dal finestrino di un treno, il tracciato di un ecografia, la strada che corre sotto i piedi, il volto di una bimba che dorme, il nastro adesivo sugli scatoloni, il prospetto del mutuo, le nuove condizioni di lavoro, la conferma del biglietto per il volo in Germania, interrogandosi sul futuro e di come potrebbe essere alla luce di queste scelte di vita e di queste esperienze. Immaginare il futuro serve ad attutire i colpi, è la dimora delle paure più profonde, delle ossessioni più ricorrenti, e delle speranze più folli. Per questo motivo agiamo e ce lo costruiamo… non è un caso, ma un bisogno, una necessità. È quella vocina che ci chiede di vivere, di non avere rimpianti.
C’è solo una cosa da fare: ascoltarla. Allora il futuro avrà le sembianze di una casa, di un contratto di lavoro, di una nuova partenza o di un nuovo ritorno, di un bambino, di un abito bianco, di un anello, delle facce dei vecchi amici, o di lunghi capelli castano scuro e un paio di occhi verdi.

Buon viaggio ErMo

Buon viaggio al mio amico pellegrino ErMo, che in questo momento è in sella al suo cavallo d’acciaio oltrepassando i valichi della Svizzera, sua nuova patria per un po’. Ti auguro in bocca al lupo per questa tua nuova avventura a Zurigo. Grazie per le parole, le serate e tutti i caffèbrancamentaghiccioeseltz che mi hai offerto in questo periodo 😉  . Da oggi sono un po’ più solo, ma sai che verrò presto a trovarti! Cià. G