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L’ultimo guerriero delle disillusioni

“La verità ti renderà libero.
Ma solo quando avrà finito con te”.

 

Questa frase, insieme a molte altre dei suoi libri, ha fatto si che mi innamorassi della scrittura ironica, erudita e ricca di slang di David Foster Wallace.

Oggi all’età di 46 anni DFW è stato trovato impiccato nella sua camera da letto.
Da anni soffriva di depressione, un demone che ha cercato di esorcizzare proprio con l’ironia della sua scrittura così simile a quella del suo fratello d’inchiostro Chuck Palahniuk e che lo ha consacrato tra i principali rappresentanti dell’Avantpop insieme a personaggi come Tarantino e i fratelli Coen.
Il suo romanzo “Infinite Jest” nel 1996 diviene un immediato “cult” della letteratura post-moderna. Nel romanzo vengono descritte le ossessioni tipiche della società americana contemporanea: la dipendenza dalle droghe, il disagio psichico, la difficolta’ nel rapportarsi con gli altri, l’esasperata competitivita’ esemplificata dal tennis.

Nel mio periodo più nero, sul mio comodino c’era proprio uno dei suoi ultimi libri: “Considera l’aragosta”. Un racconto di come si dimena un aragosta quando viene messa a bollire e di quando l’uomo, nella sua profonda noncuranza della realtà che ci circonda si divora l’aragosta senza pensare alle immani sofferenze patite dal povero essere. Non vi dico le mie proiezioni in quei giorni.

Oggi abbiamo perso l’ultimo poeta-guerriero delle disillusioni e della verità a tutti i costi.