|Se esistono le parole per dirlo, è possibile|

Articoli con tag ‘verità’

La verità sulla verità…

…sicuramente non sta nelltruth_hurtse tasche dei miei jeans.
Certo Freud poteva anche non interrompere la tirata di fumo dal suo sigaro per dire che “la verità è difficile da dire specialmente quando si deve essere brevi e con le spalle al muro”. Già Kubrick in Eyes Wide Shut esprime un pensiero più raffinato facendo dire alla Nicole Kidman che “talvolta la verità di una cosa non sta tanto nel pensiero di essa quanto nel modo di sentirla”. Alla fine, tutto sommato, la verità sulla verità, l’ha sempre avuta in tasca Caterina Caselli: la verità fa male. Porca pu****a se fa male, soprattutto quando mentiamo a noi stessi. Spesso però mentire e mentirsi, diventa una necessità. Mentiamo per non ferire altre persone e mentiamo a noi stessi per non metterci nella posizione di ammettere che abbiamo commesso degli errori o per sfuggire al nostro rimprovero… come, del resto, facevamo da bambini: dicevamo bugie per evitare sberle e castighi dei genitori.

E adesso che siamo adulti? Cosa è cambiato? Le piccole bugie continuiamo a raccontarcele.  Sono come tanti piccoli sassi che appoggiamo in terra, attorno a noi e che ci separano dalla verità. Fare un passo per scavalcare questa linea è difficilissimo, ma quando siamo dall’altra parte – dopo il disorientamento iniziale – ciò che scopriamo può essere spettacolare… e fin qui “tutto bene”, giusto? 😉

L’ultimo guerriero delle disillusioni

“La verità ti renderà libero.
Ma solo quando avrà finito con te”.

 

Questa frase, insieme a molte altre dei suoi libri, ha fatto si che mi innamorassi della scrittura ironica, erudita e ricca di slang di David Foster Wallace.

Oggi all’età di 46 anni DFW è stato trovato impiccato nella sua camera da letto.
Da anni soffriva di depressione, un demone che ha cercato di esorcizzare proprio con l’ironia della sua scrittura così simile a quella del suo fratello d’inchiostro Chuck Palahniuk e che lo ha consacrato tra i principali rappresentanti dell’Avantpop insieme a personaggi come Tarantino e i fratelli Coen.
Il suo romanzo “Infinite Jest” nel 1996 diviene un immediato “cult” della letteratura post-moderna. Nel romanzo vengono descritte le ossessioni tipiche della società americana contemporanea: la dipendenza dalle droghe, il disagio psichico, la difficolta’ nel rapportarsi con gli altri, l’esasperata competitivita’ esemplificata dal tennis.

Nel mio periodo più nero, sul mio comodino c’era proprio uno dei suoi ultimi libri: “Considera l’aragosta”. Un racconto di come si dimena un aragosta quando viene messa a bollire e di quando l’uomo, nella sua profonda noncuranza della realtà che ci circonda si divora l’aragosta senza pensare alle immani sofferenze patite dal povero essere. Non vi dico le mie proiezioni in quei giorni.

Oggi abbiamo perso l’ultimo poeta-guerriero delle disillusioni e della verità a tutti i costi.