Post sul Post-it
Domenica di cambio di ora. La odio. Solitamente accuso lo scatto dell’ora legale come se avessi il jet lag, di ritorno da un viaggio dal Giappone (!!!). Per di più, piove. Torno ad indossare la cara vecchia tuta/pigiama della domenica e a dedicarmi al blog.
Questo post l’avevo già in mente da qualche giorno… più precisamente da giovedì mattina. Oggi si parla di Post-it. Avete capito bene, mi riferisco proprio a quei quadratini di carta gialli, adesivi, su cui scrivere e che sulle superfici devi sempre attaccare un paio di volte perché con il tempo, uno degli angoli adesivi fa l’orecchia. Anche se da più di un anno dall’MIT di Boston hanno proposto i ‘Quickies‘, ovvero l’alternativa tecnologica al post-it, senza grande successo, il professor David Karger ha fatto uno studio per capire il perché di questo successo e tra le molte cause sottolinea che “i biglietti colorati fanno leva sulla facilità con cui il cervello ricorda dove si trovano gli oggetti in un mondo tridimensionale”. In poche parole, essi funzionano per che consentono una velocità di ritrovamento.
L’immagine del futuro è chiara: il mondo diventa digitale, i computer dominano l’universo, gli smartphone ci fanno comunicare, noi saremo sempre più online, uniti l’uno all’altro dagli eredi di Facebook. Però sono sicuro che su tutti gli schermi che ci circondano, plasma, frigoriferi, specchi e superfici varie, ci saranno sempre i post-it, a ricordarci di fare la spesa, chiudere il gas, dar da mangiare al cane, ricordare a qualcuno quanto lo si ama.
Insomma, a ricordarci che dopo tutto… siamo ancora vivi 😉
Comunicazione di servizio: sulla spalla di destra ora ho inserito il l’applicazione di Twitter giusto per aumentare la presenza tra i social network, quindi se volete… follow me 🙂
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