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Articoli con tag ‘libri’

Gli inizi per cui ne vale la pena

 

@ NYC

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Sentiamo un po’… voi cosa fate quando volete pensare ad altro, sbattere la testa altrove o distrarvi da un tormentone che vi ronza in testa? Ok, escludiamo tutti gli agiti distruttivi ed un po’ autolesionisti come partecipare a chupiti e vodka-party vari prendendosi sbronze fotoniche, strafogarsi di cibo o buttarsi in maniera altrettanto aggressiva sul lavoro. Voi che altro fate… di sano?!?
Beh, io entro in libreria. Spesso mi ci ritrovo dentro senza essermene nemmeno accorto, e non devo necessariamente uscire avendo acquistato un libro…no, no! Entrare nelle librerie mi rilassa e mi fa stare bene; è anche una bella dose per il mio narcisismo perchè tenere un libro in mano mi fa sentire più attraente, interessante ed intelligente.
Mi aggiro tra gli scaffali, trovo un titolo che mi incuriosisce e ne leggo la prima pagina, ne leggo l’incipit.
Se trovo che l’incipt è interessante e mi incuriosisce, allora vale la pena leggerlo e scoprirlo pagina dopo pagina.
Ora, nel mio zaino ha trovato posto questo libro, “La storia di un matrimonio” di Andrei Sean Greer, e questo ne è l’incipit:  “Crediamo tutti di conoscere la persona che amiamo”.

 

L’ultimo guerriero delle disillusioni

“La verità ti renderà libero.
Ma solo quando avrà finito con te”.

 

Questa frase, insieme a molte altre dei suoi libri, ha fatto si che mi innamorassi della scrittura ironica, erudita e ricca di slang di David Foster Wallace.

Oggi all’età di 46 anni DFW è stato trovato impiccato nella sua camera da letto.
Da anni soffriva di depressione, un demone che ha cercato di esorcizzare proprio con l’ironia della sua scrittura così simile a quella del suo fratello d’inchiostro Chuck Palahniuk e che lo ha consacrato tra i principali rappresentanti dell’Avantpop insieme a personaggi come Tarantino e i fratelli Coen.
Il suo romanzo “Infinite Jest” nel 1996 diviene un immediato “cult” della letteratura post-moderna. Nel romanzo vengono descritte le ossessioni tipiche della società americana contemporanea: la dipendenza dalle droghe, il disagio psichico, la difficolta’ nel rapportarsi con gli altri, l’esasperata competitivita’ esemplificata dal tennis.

Nel mio periodo più nero, sul mio comodino c’era proprio uno dei suoi ultimi libri: “Considera l’aragosta”. Un racconto di come si dimena un aragosta quando viene messa a bollire e di quando l’uomo, nella sua profonda noncuranza della realtà che ci circonda si divora l’aragosta senza pensare alle immani sofferenze patite dal povero essere. Non vi dico le mie proiezioni in quei giorni.

Oggi abbiamo perso l’ultimo poeta-guerriero delle disillusioni e della verità a tutti i costi.

La solitudine dei numeri primi

…per me…è il libro dell’anno!

Come abbiamo imparato alle scuole medie, nella serie infinita dei numeri naturali, esistono alcuni numeri speciali, i numeri primi, divisibili solo per se stessi e per uno. Se ne stanno come tutti gli altri schiacciati tra due numeri, ma hanno qualcosa di strano, si distinguono dagli altri e conservano un alone di seducente mistero che ha catturato l’interesse di generazioni di matematici. Fra questi, esistono poi dei numeri ancora più particolari e affascinanti, gli studiosi li hanno definiti “primi gemelli”: sono due numeri primi separati da un unico numero. L’11 e il 13, il 17 e il 19, il 41 e il 43… A mano a mano che si va avanti questi numeri compaiono sempre con minore frequenza, ma, gli studiosi assicurano, che anche quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatterà in altri due numeri gemelli, stretti l’uno all’altro.

Beh, io comincio a contare…