|Se esistono le parole per dirlo, è possibile|

Chi ce lo fa fare?

A volte facciamo cose di cui noi per primi non ne comprendiamo il perchè… non ne comprendiamo le motivazioni.
Chi me lo fa fare di mettere la sveglia alle 6.30 di domenica mattina (la più fredda dell’anno), salire in macchina, guidare per tre quarti d’ora e correre 11 chilometri a Ponte dell’Olio (-4°C)?
Forse il bisogno di ritrovarsi e bere un caffè in un Circolo per Lavoratori con qualche anziano intorno che sfoglia la Gazzetta e nessun “giacca-e-cravatta” che gioca con le applicazioni dei quotidiani. Il bisogno di guidare per la pianura padana, verso le colline, dove una nebbia che fa molto Mastino dei Baskerville di Sherlock Holmes lascia via via spazio al sole e alla prima alba del 2011 a cui assisto. Forse quel bisogno di estremo che sotto sotto c’è in ciascuno di noi, perchè se lo sport è praticato con meteo avverso ci piace ancora di più; nel nostro piccolo vogliamo sentirci un po’ eroi.
Forse il bisogno di lasciarsi alle spalle un inverno piovosissimo in cui mi sono sentito immobile e veramente in letargo. Bisogno di prendere distanze… bisogno di correre verso qualcosa. Bisogno di un traguardo, e poi di un altro e un altro ancora, senza pensare a limiti.
Bisogno di correre con qualcuno 🙂
Bisogno di ascoltarsi. Non capisco chi corre con l’ipod. Io faccio molta fatica a correre con la musica nelle orecchie, anche quando sono solo. Mi impedisce di ascoltare se e come sto respirando, il ritmo che sto tenendo, i rumori, il cuore.
Certo, correre 11 Km non è chissà quale distanza eroica, ma era un passo che andava fatto, per allontanarsi… per avvicinarsi.

Sono contento. Punto.

Ah, dimenticavo: Buon 2011!

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